Dopo i bronzi spostati da Reggio e l’appello di Sgarbi per il progetto antisismico pilota su Cosenza ora il Presidente del Comitato risponde alla proposta di Mario Occhiuto sulle Olimpiadi del Sud
Dopo l’eclatante uscita di poche ore fa del primo cittadino del capoluogo bruzio, Mario Occhiuto, che ha proposto Sibari, e più in generale il Sud Italia, come sede per i Giochi Olimpici del 2024 qualora Roma dovesse rinunciare alla candidatura, la risposta del Comitato Olimpico Nazionale non si è fatta attendere. In una nota diramata pochi minuti fa dall’Ufficio Stampa del Comitato stesso, il Presidente Giovanni Malagò ha espresso parole di gratitudine nei confronti del primo cittadino di Cosenza, rilevandone “la grande capacità di pensare in grande all’interno di un territorio bellissimo ingiustamente abbandonato a se stesso”. Nel prosieguo della nota, Malagò ha assicurato che la proposta del sindaco di Cosenza, definito “nuovo pioniere di un pensiero meridiano di rinascita”, verrà seriamente presa in considerazione dal Comitato. Il Presidente, da ultimo, ha menzionato proprio Cosenza, descritta come “una città intraprendente e solare, con un Centro Storico incantevole e ricco di potenzialità”. E allora, perché non pensare, all’unisono con Occhiuto e il Coni, in grande? Perché non aspirare a diventare, per un mese, il centro del Mondo?
D’altro canto Cosenza, e in particolare il suo Centro Storico, non sfigurerebbero a ospitare alcune delle specialità olimpiche. Pensiamo, ad esempio, al “salto della buca”, disciplina che potrebbe essere praticata in diverse zone della città vecchia. L’amministrazione, di comune accordo con il Comitato Organizzatore dei Giochi, potrebbe lavorare affinché, nei prossimi 8 anni, le buche si trasformino in voragini, diventando modello per tutte le future Olimpiadi. O, ancora, come non pensare all’attrezzatissimo Vico Parolisi? Le scale, poste in questo meraviglioso luogo, potrebbero tranquillamente ospitare le gare di “corsa su scale mobili ferme”. E perché non utilizzare i vicoli più caratteristici della zona per dare vita alle gare di canottaggio, sfruttando le precipitazioni che spesso si abbattono felicemente sul Quartiere, creando degli stupendi corsi d’acqua naturali?
O ancora, e le nostra menti di cittadini e amanti dello sport corrono ormai libere lungo le praterie del sogno, perché non valorizzare i secolari detriti che puntellano simpaticamente il Centro Storico per il “lancio della pietra” oppure i balconi pericolanti dei palazzi più antichi come trampolini di lancio per le gare di tuffi? Così come, cavalcando arditamente la fantasia, lavatrici, macchine in disuso e stendipanni potrebbero benissimo comporre gli ostacoli dei percorsi per le competizioni ippiche. O, ancora, coinvolgere attivamente le donne del quartiere nelle gare di “tiro al piattino”: già le immaginiamo, in tutta la loro pittoresca bellezza, scagliare gioiosamente le migliori porcellane dalle finestre delle loro case. A livello logistico, inoltre, gli atleti delle varie nazionalità potrebbero dormire nelle innumerevoli e confortevoli strutture disabitate presenti in tutta la città vecchia. E, perché no, dato che sognare non costa nulla, trasformare il costruendo Planetario nel più bel braciere olimpico di tutta la storia. Allora Cosenza, sei pronta? La gloria olimpica ti aspetta.
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