L’accoglienza è un esercizio quotidiano per la costruzione di un mondo di diritti e dignità: sempre vicini ai nostri fratelli migranti e rifugiati!
Dopo la mobilitazione di piazza di ormai 15 giorni fa, che ha coinvolto comitati e associazioni cittadine, siamo arrivati a una conclusione, anche se questa non rappresenta la soluzione da noi più auspicata. I 30 ragazzi curdi, tutti in attesa dello status di rifugiato politico, dopo oltre 3 mesi di vita all’aperto e diversi giorni di lotta, hanno trovato posto in un Centro di Accoglienza Straordinaria di Camigliatello Silano. Dopo alcuni giorni di sistemazione provvisoria a carico del Comune di Cosenza presso un ostello della città vecchia, la Prefettura di Cosenza ha trovato una soluzione che quanto meno assicura un tetto e una prima accoglienza a questi ragazzi curdi.
Non possiamo però ritenerci completamente soddisfatti. Bisogna continuare a cercare strade diverse da quella dell’accoglienza straordinaria, bisogna incoraggiare i comuni della provincia a presentare progetti per l’apertura degli SPRAR, ovvero dei piccoli spazi di accoglienza che fino a questo momento hanno rappresentato il migliore esempio di politica dell’inclusione dei migranti sul territorio nazionale. Servirebbe anche immaginare un dormitorio comunale aperto a tutti i senza tetto sia italiani che migranti, un primo approccio di ospitalità in attesa di misure più consone per chi arriva da fuori. Queste sono le richieste e gli impegni che la Cosenza solidale propone e continuerà a proporre. E’ necessario mirare a ricreare una coscienza politica allargata, guardando ai migranti come nuovi protagonisti del frastagliato e alienante tessuto delle nostre città. Per questo, non possiamo accettare soluzioni tampone, fermamente convinti che i problemi di quelli che dovrebbero essere cittadini a tutti gli effetti non possano essere risolti con la carità a tempo determinato. Abbiamo denunciato la cecità dell’istituzione prefettizia, dei referenti regionali e del governo nazionale, non dimenticando di segnalare e denunciare lo stato di degrado in cui riversano diversi Centri di Accoglienza Straordinaria sparsi per tutto il territorio, che spesso somigliano più a CPT mascherati che a sane realtà di prima accoglienza. Non accettiamo che donne, bambini e uomini che scappano dalle guerre o rifuggono dalla povertà, vengano trattati alla stregua di numeri, di pedine buone per rimpinguare il vergognoso scacchiere dell’accoglienza autoreferenziale, fondata sulla speculazione e sull’interesse privato. Non possiamo permettere che migranti e rifugiati politici riempiano i fatiscenti magazzini delle nostre stazioni, attendendo che la Prefettura elargisca la manna da un cielo troppo denso di nubi e contraddizioni. Anche Papa Francesco ha fatto dei migranti uno dei temi principali del suo pontificato richiamando tutti, cristiani e non, all’accoglienza diffusa nei quartieri, nelle parrocchie addirittura chiedendo ai religiosi di aprire conventi e strutture monastiche. Un’accoglienza che non è assolutamente un atto pietistico ma una volontà di costruire quartieri multietnici dove ci sia vera condivisione e uno sguardo comune sui problemi del territorio. Nonostante la risoluzione in parte positiva di questa vicenda, la Cosenza solidale formata da comitati, movimenti e associazioni continuerà a vegliare su tutte le vicende che riguarderanno migranti e non sul nostro territorio perché l’accoglienza e la difesa dei diritti e della dignità di ciascuno è un esercizio quotidiano!
Prendocasa Cosenza, Casa dei Diritti Sociali, Ass. San Pancrazio, Coop Strade di casa, Emergency Cosenza, Coop. Otra Vez, Il Filo di Sophia, Ass. La Kasbah, Auser territoriale Cosenza, Ambulatorio medico senza confini Auser, Cosenza in Comune, USB Cosenza, Rifondazione Comunista, Flc CGIL
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