È possibile costruire una narrazione diversa da quella dell’antimafia dilagante e dal manettarismo sempre più crescente?
Partiamo da Rende. Se si leggono con attenzione le carte capiremo che il “piccolo” Principe, questa volta trombato dai suoi stessi amici, elargiva molliche a settori della cosiddetta criminalità organizzata. Ora vi sembra che i problemi di Rende siano rappresentati dai 100.000 euro chiesti per gestire gli attacchinaggi della campagna elettorale? Oppure dalla concessione di una struttura nella zona del mercato di Villaggio Europa, quindi, economicamente non così rilevante? Oppure dai contenziosi su chi doveva pagare i danni di un allagamento?
Tutto ciò è veramente allucinante in una terra come la nostra dove la politica gestisce tutto. Il rais Principe ha fatto il bello e il cattivo tempo a Rende nonostante le cosche, alle quali, almeno da quanto si evince dall’inchiesta, ha distribuito le briciole. Non si parla invece, ad esempio, della gestione clientelare delle assunzioni all’Unical. Non li hanno assunti certo Lanzino o D’Ambrosio i tanti cittadini di Rende e San Fili che lavorano nell’Ateneo. Non si parla della gestione politica degli ingressi nei tanti call center dove si lavora con contratti che prevedono salari da 2.50 € all’ora. O forse pensate che siano stati Lanzino o qualcun’altro dei vecchi boss a decidere che l’Unical dovesse sorgere a Rende? Oppure siete così ignari da pensare che la mensa universitaria sia in mano ai casalesi mentre è gestita da “la Cascina” azienda vicina a Comunione e Liberazione. Allora di cosa staremmo parlando?
Come mai questa grande magistratura inquirente non apre nessuna inchiesta sul cemento? Anche qui verrebbero fuori scatole cinesi piene zeppe di personaggi che da anni gestiscono i nostri piani regolatori, la nostra urbanistica, il dove e il come devono nascere centri commerciali, bar, discoteche ecc… Principe come tanti altri politici nella nostra area urbana gestiscono, nel senso mafioso del termine, le nostre risorse, e fanno favori ed elargiscono prebende per tenere tutti tranquilli ed ottenere in cambio consenso. Ma veramente pensiamo che la malavita cosentina possa influenzare il voto? Credete abbia più influenza un boss qualsiasi oppure uno che può fare promesse di lavoro perché gestisce cliniche private, inventa baracconi alla “Garanzia Giovani”, gestisce Call Center o Sindacati?
Gratteri che si autocelebra per aver arrestato il suo compagno di banco e per aver avuto una famiglia per bene che non lo ha messo sulla strada della delinquenza, può cominciare ad interrogarsi su chi gestisce il flusso dei soldi che arrivano in Calabria dall’Europa o dal Governo Centrale. Può interrogarsi sul perché migliaia di persone vengono scientificamente tenute in povertà dalle scelte politiche dei vari Principe, Adamo, Guccione, Ambrogio, Gentile e compagnia cantando, e per questo, spesso, sono costrette a delinquere per sbarcare il lunario. Solo dopo una forte riflessione su questi meccanismi sistemici generatori di povertà e diseguaglianza e solo dopo aver compreso e debellato le cause sociali che conducono tanti disperati a scegliere la via larga della delinquenza, potremmo parlare con più coerenza di antimafia.
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