Iacchitè nun c’aviamu pensatu!
Il problema di Cosenza? Il Traffico!
In un momento storico come quello che la città di Cosenza sta vivendo, quando i principali boss della malavita nostrana si “pentono” dei propri misfatti raccontando, con dovizia di particolari, di tutti gli affari e delle relazioni strettissime con la classe politica dell’area urbana. In un contesto dove cadono i sindaci, dove personalità politiche di primo piano sono agli arresti domiciliari e nuovi cartelli affaristici sono in gestazione, la magistratura, che immagini assorbita dai turni massacranti di lavoro per “scarminiare” puntigliosamente in questa montagna di merda, cosa fa? Per non deviare dagli usi tradizionali bruzi, si inventa innovativi, fantasiosi ed esoterici filoni d’inchiesta.
Scambi di voti ni vu? No. Relazioni tra imprenditori borderline e discariche? Cchi mmini frica a mia. Bacinelle e Organigrammi? Cose vecchie. Speculazioni immobiliari ed oneri di urbanizzazione? E cchi sù! Sanità privata e pubblica? Parra d’atru!
Il vero problema di Cosenza, quello da cui discendono a cascata tutti gli altri, l’onta più importante alla sua fama di città colta e intraprendente è……..il traffico. Ma badate bene non parliamo di quello automobilistico che conosciamo bene, ma il traffico virtuale composto da una caterva di account, presumibilmente legati a persone reali, che percorrendo le vie tecnologiche giungono ad un portale di informazione per sfogare le proprie ansie e partecipare le proprie emozioni attraverso un “mi piace”.
Iacchitè cumi siti ciuati! Direte voi.
No, non è follia ma il nuovo confine varcato dalla Procura di Cosenza. In queste ore anche tu potresti essere convocato e sentito per un “mi piace” su un articolo pubblicato su un social media e si nun-sia-mmai al posto di un “mi piace” il click ti è scivolato su un “wow” su cazzi di tua! Associazione a delinquere di stampo giornalistico…..minimo.
Siamo al terrorismo informativo delle procure che con queste azioni vorrebbero suggerirci di non esprimere liberamente le nostre idee, di non frequentare certi siti ed impedirci di leggere determinati articoli. Sapevamo che l’Italia è agli utimi posti nelle classifiche per la libertà di informazione ma non pensavamo mai che il “comunista” Renzi ci avesse trasformato nella Repubblica Popolare Cinese con venature Turche. Ma purtroppo siamo consapevoli che tutto ciò è il frutto del genio dei magistrati nostrani.
Dall’alto del nostro garantismo ad oltranza, per il nostro orrore verso il suono del tintinnio delle manette corroborato dall’idea che nessun carcere è mai riuscito a risolvere i problemi della società, e dal basso della nostra esperienza di militanti, sappiamo quanto siano fastidiose le persone libere nel pensiero e nell’agire, altrimenti definite ciotariaddri o parassiti, spesso le uniche a pagare sulla loro pelle il prezzo della propria insolenza ed insofferenza verso l’autorità costituita.
Per questo motivo continueremo ad osare, affermando con tutta la forza delle nostre azioni e con tutto il volume delle nostre voci che il problema di Cosenza non è il traffico. Per questo motivo, oggi, non possiamo che essere solidali con la redazione di Iacchitè e contro i poteri forti, le reti di affari e le eminenze grigie che continuano a danzare sul corpo straziato della nostra comunità.
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