Il governo Renzi in piena continuità con i governi precedenti, e in assoluta subalternità ai dettami dell’unione europea continua la sua opera di macelleria sociale.
I vuoti proclami che stanno caratterizzando l’avventura politica del volto nuovo della borghesia europea, nascondono in realtà i reali propositi dell’establishment europea e cioè il consolidamento del nuovo blocco imperialista continentale fondato sulla centralità dell’euro alla cui tenuta tutto sacrificare.
Ed è così che privatizzazioni, smantellamento dello stato sociale e dei settori pubblici, aumento delle tassazioni dirette ed indirette, innalzamento dei costi dei beni e dei servizi, erosione delle garanzie sul lavoro, limitazioni delle libertà, precarietà e miseria diventano la drammatica quotidianità di milioni di persone, anche di quei settori fino a ieri più garantiti, specie nei paesi del bacino del mediterraneo (PIGS).
Quelli ai sacrifici, alle strette di cinghia, all’unità nazionale sembrano essere diventate gli appelli più in voga degli ultimi anni, pronunciati dalle classi dominanti di ogni colore e schieramento, dei governi di tutti i paesi, per legittimare le loro politiche di austerità e precarietà.
Nel panorama italiano, il job acts di renzi, il suo nuovo piano casa, e la dismissione di quel poco che ormai resta di pubblico si inseriscono pienamente nella filosofia liberista “made in europe”.
L’assedio del 18 e 19 ottobre scorso, la sollevazione di porta pia, la spinta delle lotte per il diritto all’abitare, dei comitati che si oppongono alla devastazione e al saccheggio dei propri territori (NO TAV in primis), il protagonismo del sindacalismo di base e conflittuale hanno dato uno stimolo all’apatia che sembrava caratterizzare, in una certa fase, i movimenti antagonisti in italia.
Forti delle giornate dell’ottobre scorso, gli ultimi mesi hanno visto una ripresa delle mobilitazioni sull’intero territorio. Manifestazioni, cortei, blocchi, occupazioni, assemblee sono state tappe intermedie che hanno caratterizzato l’agire di questo costituente blocco sociale antagonista che va diffondendosi da nord a sud con la presenza di una nuova composizione di classe aggregata sulle parole d’ordine Casa e reddito per tutti .
A cosenza, a fianco alle ultime mobilitazioni dei comitati territoriali per la difesa del territorio, l’ormai consolidata esperienza di Prendocasa si è resa protagonista di un caldo autunno di lotte, con (tra le altre cose) l’occupazione di due nuovi stabili. L’ultima in ordine temporale risale a pochi giorni fa, con la riappropriazione diretta di un immobile nel pieno centro della città.
Il palazzo in questione, così come anche l’ex istituto delle canossiane e tanti altri sparsi sul nostro territorio, risulta essere proprietà dell’ordine religioso del sacro cuore del verbo incarnato.
L’ennesima dimostrazione non solo di quanto sia immenso il patrimonio immobiliare del clero in città; di quanto sia distante l’immagine austera che la chiesa vuole dare di se stessa, ma anche e soprattutto (per quello che interessa noi e migliaia di altre persone che vivono il dramma di non avere una casa) di come se solo ce ne fosse reale l’intenzione, le amministrazioni territoriali avrebbero possibilità di porre, senza tante difficoltà, un freno all’emergenza abitativa ormai dilagante.
Invece, secondo quanto anche previsto dal nuovo piano casa di Renzi, si preferisce tenere palazzi appositamente vuoti speculandoci sopra; concedere concessioni per costruirne di nuovi (per andare magari incontro alle esigenze degli amici costruttori e per ripulire denaro proveniente da fonti non sempre chiare); svendere il patrimonio pubblico per farne fonte di profitto facile per banche, padroni e palazzinari.
Logica propriamente neoliberista di massimizzazione dei profitti sullo sfruttamento di capitale variabile e costante (forza lavoro, fonte energetica, risorsa ambientale,); stessa logica che è stata alla base di tutte quante le ultime contro-riforme degli ultimi anni: lavoro (tagli salariali, precarizzazione, cancellazione delle garanzie normative), sanità, trasporti, istruzione (smantellamento dei settori pubblici, svendite e privatizzazioni).
Sfrattiamo Renzi, ribaltiamo l’austerity saranno le parole d’ordine che caratterizzeranno il prossimo appuntamento nazionale di primavera: la manifestazione romana del 12Aprile. Ripartiranno da Porta Pia, la piazza dell’accampata dell’ottobre scorso, tutte quelle articolazioni territoriali del movimento anticapitalista italiano che si oppongono a Renzi, all’UE e alle loro politiche di austerità. Costruiamo insieme l’opposizione ai governi dell’austerity.
Difendiamo le occupazioni di Prendocasa
Loro sono la crisi, noi la soluzione.
Riprendiamoci tutto quello che ci è stato tolto
Verso la sollevazione di Aprile, per una rossa primavera…
Assemblea pubblica Martedì 08/04/2014 h.18:00
Cosenza – C.so Mazzini (all’altezza della traversa che porta alla nuova occupazione di Prendocasa di Via Neghelli)
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